Ecco perché è necessario eseguire la prevenzione andrologica dell’adolescente tutto l’anno

La prevenzione andrologica dei giovani, dai 14 ai 18 anni, si è ridotta drasticamente. In passato, la visita di leva, pur con dei limiti, aveva rappresentato un buon screening di massa. Oggi si va dal medico andrologo/urologo solo nel momento in cui è presente qualche disturbo ai genitali e così non deve essere in quanto, molto spesso, alcune patologie che possono mettere in pericolo la funzione riproduttiva e sessuale del maschio sono completamente asintomatiche. Dopo il “fenomeno Viagra” si è affievolito – anzi completamente abolito – l’interesse delle case farmaceutiche per gli andrologi che, mediante il loro aiuto incondizionato, nella maggior parte dei casi, promuovevano le campagne di prevenzione andrologiche. Ora sta a noi medici andrologi sensibilizzare l’opinione pubblica sull’utilità della prevenzione dei giovani maschi e adulti al fine di salvaguardare la loro salute sessuale e riproduttiva. Direi anzi che, in primis, spetta anche agli stessi maschi giovani, alle loro famiglie, ai maschi adulti, recarsi dal medico andrologo per un controllo della propria salute sessuale e riproduttiva.

Ecco quindi tutti i motivi per cui sarebbe necessaria una visita di prevenzione andrologica periodica nel corso di tutto l’anno, presso centri pubblici o privati.

Anomali dei genitali e disturbi sessuali

Iniziamo dalle difficoltà a scoprire il glande a causa del prepuzio ristretto a riposo (fimosi) o solo in erezione (parafimosi). In questi casi è necessario l’intervento di circoncisione che, in Italia, non viene dispensato per motivi religiosi ma può essere eseguito per patologia. Spesso si tratta di un disturbo banale che però, in molti casi, viene risolto addirittura dopo il matrimonio.

Altra anomalia è l’incurvamento congenito del pene: per ogni 100 maschi nati vivi, 1 presenta la curvatura del pene: questa può essere ventrale, laterale, raramente dorsale, ma rappresenta un problema medico solo se supera i 30°. In questi casi è necessaria la correzione chirurgica (corporoplastica) in quanto ostacola i rapporti sessuali e può causare dolore.

In altri rarissimi casi, meno dell’1%, il giovane, anche in condizioni fisiche perfette, potrà lamentare difficoltà a raggiungere l’erezione o lamentare eiaculazione precoce. Quasi sempre si tratta di problematiche legate all’ansia di prestazione per cui, ancora prima di prescrivere l’utilizzo di farmaci, sarebbe corretto e opportuno richiedere l’intervento dello psico-sessuologo.

La “sindrome da spogliatoio” e l’immagine corporea

L’insoddisfazione per le dimensioni del pene è conosciuta come “sindrome da spogliatoio” e si verifica durante le prime attività sportive, in particolare durante la doccia. Non si tratta di un disturbo frequentissimo, ma nemmeno molto raro. Spesso non si tratta nemmeno di un disturbo vero e proprio: attraverso una “sbirciatina”, si valutano le dimensioni del pene, e l’immagine corporea dei compagni più in generale. Inizialmente ci si affida al web per cercare la risposta ai propri dubbi, ma spesso le informazioni non aiutano, anzi confondono, e questo causa isolamento e rifiuto a continuare l’attività sportiva; altre volte si preferisce fare la doccia a casa, ma anche a livello familiare si diventa più taciturni e si inizia a trascorrere più tempo in camera propria, rinunciando anche alle uscite serali di fine settimana. Finché ci si confida con uno dei genitori, generalmente la madre in quanto il padre, spesso viene identificato con il problema. Nella maggior parte di casi serve solo una “soddisfacente rassicurazione”, fornendo loro i dati dalla letteratura scientifica sulle dimensioni reali del pene, senza però mai banalizzare; altre volte è necessario far capire che il disturbo non dipende dalle dimensione del pene, che sono normali, ma dall’aumento del grasso sovrapubico che, in caso di aumento di peso, tende a “nascondere” l’organo genitale. Rarissimamente gli interventi di falloplastica hanno soddisfatto il giovane paziente. Motivo per cui oggi vengono quasi sempre sconsigliati.

Raro, ma non rarissimo, anche l’aumento delle mammelle nell’adolescente. Spesso è il grasso, e quindi l’eccesso di peso, a determinare la pseudoginecomastia; altre volte è presente una vera e propria ipertrofia della ghiandola mammaria (ginecomastia). Indagate eventuale patologie endocrine o tumorali, l’intervento chirurgico consente comunque di risolvere il problema.

Dolore ai testicoli

I dolori ricorrenti ai testicoli spesso si risolvono spontaneamente e sono dovuti alla mancata fissazione, sin dalla nascita, dei testicoli stessi ai tessuti interni dello scroto (gubernaculum testis); da qui il nome di testicoli “in ascensore”, in quanto vanno su e giù: durante la discesa o la risalita, possono però ruotare su sé stessi e determinare una sofferenza momentanea dei vasi del funicolo (subtorsione) con dolori di lieve entità o una sofferenza permanente (torsione del testicolo) con forte dolore. Quest’ultima rappresenta una situazione di emergenza che richiede l’intervento tempestivo (non più di 7 ore dall’insorgenza del dolore) per derotare e fissare il testicolo nella giusta posizione; nel caso di subtorsioni ricorrenti, l’intervento potrà essere invece programmato.

Varicocele

Per la prevenzione della fertilità attenzione al varicocele, caratterizzato dalla dilatazione delle vene del funicolo spermatico. Nel 92% dei casi il varicocele si presenta solo a Sn e spesso, al tatto, le vene dilatate del funicolo, poste subito al di sopra del testicolo, specie da in piedi (ortostasi), vengono percepite come dei “vermicelli”. Il varicocele ha un’incidenza del 25-30% nella popolazione maschile; è quasi sempre asintomatico e rappresenta la causa più frequente di infertilità. Quando presente, è necessario eseguire l’esame del liquido seminale (spermiogramma) e l’EcocolorDoppler dei testicoli e dei funicoli spermatici, per studiare la morfologia e le dimensioni del testicolo ma anche l’origine e la direzione del reflusso venoso, indispensabile, quest’ultimo, per decidere il tipo di intervento da eseguire. In caso di alterazioni della motilità, morfologia o riduzione del numero degli spermatozoi, è consigliabile l’intervento (legatura micirochirurgica o sclerotizzazione delle vene spermatiche). In fase adolescenziale e fino ai 35 anni il miglioramento dei parametri seminali si ottiene in circa il 75% dei casi. Qualora invece lo spermiogramma sia normale, è necessario un controllo annuale e provvedere alla sua correzione solo in caso di alterazione degli spermatozoi.

L’importanza dell’autopalpazione del testicolo

Il tumore del testicolo rappresenta la neoplasia più frequente del maschio, dall’adolescenza ai 45 anni. Questo tumore costituisce l’1% di tutti i tumori e il 3% dei tumori urologici. Importante quindi l’autopalpazione periodica, soprattutto per coloro che da bambini siano stati sottoposti a terapia medica o chirurgica per testicoli ritenuti (criptorchidismo). L’autopalpazione deve essere eseguita con entrambe le mani: una provvederà a mantenere il testicolo fermo, mentre le dita dell’altra, mediante una modesta pressione, ne apprezzeranno la consistenza. Questa deve essere considerata sospetta qualora sia presente qualche differenza tra una zona e l’altra o si apprezzi francamente un piccolo nodulo. La diagnosi precoce consente un trattamento chirurgico altrettanto precoce, assicurando la guarigione completa nel 95-98% dei casi.

Malattie sessualmente trasmissibili (MST). Patologie e ruolo del profilattico

Tra le patologie più frequenti del giovane figurano le prostatiti, cioè l’infiammazione della prostata. Queste posso essere conseguenti a disordini alimentari ma soprattutto all’assunzione di alcolici, superalcolici o cibi molto piccanti. Più spesso però le infiammazioni prostatiche sono causate da malattie sessualmente trasmissibili come clamidia e gonorrea. I disturbi più frequenti sono urgenza minzionale, minzione difficoltosa con bruciori, secrezioni uretrali (uretriti) e febbre; nei casi estremi, anche difficoltà a stare seduti. Tutte le infiammazioni che interessano la prostata e di conseguenza le vescicole seminali o gli epididimi (epididimite) alterano la morfologia dello spermatozoo, il loro movimento. In rari casi sono possibili anche ostruzioni degli epididimi o dei dotti eiaculatori con compromissione della fertilità.

Altre infezioni sessualmente trasmissibili sono candidosi, herpes virus, sifilide; quasi sempre colpiscono il glande che si presenta gonfio, infiammato e dolente con secrezioni (balanite e uretriti); in altri casi, si tratta di condilomi (o verruche) da infezioni da Papilloma virus o sifilomi, le lesioni della sifilide, causate dal Treponema pallidum. Queste infezioni sono frequenti in caso di rapporti non protetti con alto rischio di trasmissione al partner. Proteggersi dalle infezioni da HPV e quindi dai condilomi significa anche proteggersi dalla potenziale insorgenza del tumore al pene, che in Europa ha un’incidenza di 1 caso ogni 100mila abitanti. Al contrario, in Paesi come India, Brasile e Uganda rappresenta il 15-20% di tutte le patologie tumorali. Motivo in più perché la vaccinazione contro HPV inizi molto presto anche nei maschi, almeno dai 12-13 anni, e prosegua fino ai 40 anni. Nonostante tutti questi pericoli, proprio nei confronti del vaccino, tra giovani e genitori, c’è ancora tanta diffidenza, con la conseguenza di tantissime nuove infezioni da HPV.

Il consiglio principe è dunque uno solo: per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili è necessario utilizzare il profilattico. Attualmente, a parte il vaccino contro l’HPV, non esiste alcun farmaco o crema in grado di proteggere contro queste infezioni. E sono aumentate anche le infezioni da HIV, mentre per la sifilide, negli ultimi 4 anni, è stato registrato un aumento del 200%.

Aldo Franco De Rose, specialista Andrologo (Università di Pisa), specialista Urologo (Università di Genova), presidente Associazione Andrologi Italiani Ass.A.I.